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XV Reunión Americana de Genealogía -

V Congreso Iberoamericano de las Ciencias Genealógica y Heráldica

Un blog dedicado a las actividades de la XV Reunión Americana de Genealogía -

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V Congreso Iberoamericano de las Ciencias Genealógica y Heráldica y donde se encuentran todas las conferencias que alli fueron dictadas.



Empezamos con una breve historia de Mexico.








Morelia

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Morelia, Estado Michoacan, Mexico Sede de la XVI Reunion Americana de Genealogia

La proxima Reunion Americana de Genealogia sera celebrada en Mexico del 6 al 11 de octubre de 2010.

Ver Blog de la XVI ReunionAmericana de Genealogia en Morelia
www.XVIreunionamericanadegenealogiaen morelia.blogspot.com

viernes, 18 de diciembre de 2009

Ponencia 16 16 Ubert, Pier Felice degli - Relazione Congresso America

LA RICERCA GENEALOGICA IN ITALIA E LE FONTI ACCESSIBILI
AI DISCENDENTI DI ITALIANI PER OTTENERE
LA CITTADINANZA ITALIANA

Pier Felice degli Uberti


Alla fine del primo decennio del 2000 purtroppo in Italia la febbre per la ricerca delle radici (mossa da una nuova esigenza di identità, da un aumento del livello culturale, dall’interesse per la storia locale e dall’utilizzazione del tempo libero), non ha ancora contagiato la grande massa.
Le indagini di mercato effettuate da alcune Case Editrici che vorrebbero diffondere pubblicazioni genealogiche stimano gli interessati all’argomento in circa 15.000.
In Italia la professione di genealogista non è riconosciuta dalla legge, e non esiste nessun albo professionale, perciò chiunque può dichiararsi esperto della materia, e senza alcuna preparazione iniziare a svolgere ricerche a pagamento.
Salvo rarissime eccezioni, non vi sono genealogisti volontari che effettuano lo spoglio sistematico degli antichi registri di stato civile, degli archivi di Stato e degli archivi notarili, così il nostro patrimonio archivistico non è ancora utilizzato come dovrebbe.
Tuttavia in Italia esiste la Federazione delle Associazioni Italiane di Genealogia, Storia di Famiglia, Araldica e Scienze Documentarie, l’Istituto Araldico Genealogico Italiano entrambi membri della Confédération Internationale de Généalogie et d'Héraldique, nonché l’Istituto Italiano per la Storia di Famiglia che, con la Scuola di Genealogia, Araldica e Scienze Documentarie, attuano un programma di coinvolgimento di massa rivolto al grande pubblico.
Se si esclude la realizzazione annuale di un corso gratuito di genealogia e storia di famiglia giunto ormai alla decina edizione e di un Convegno Nazionale sulla Storia di Famiglia, giunto alla settima edizione e qualche altro sporadico tentativo locale, non esiste nulla.
Famiglie Storiche d’Italia con la Federazione delle Associazioni Italiane di Genealogia, Storia di Famiglia, Araldica e Scienze Documentarie e l’Istituto Araldico Genealogico Italiano edita Nobiltà, l’unica rivista scientifica italiana che si occupa di Scienze Documentarie della Storia, un bimestrale giunto al diciassettesimo anno di vita è sempre puntuale nelle uscite.
Se desiderate appassionatamente conoscere chi erano i vostri antenati italiani, quello che facevano, come vivevano e come si comportavano nel loro contesto sociale e temporale, dovete ricercare la vostra Storia di Famiglia.
Se poi questa avvincente indagine volete svolgerla da soli, mettendovi a diretto contatto con il mondo dei vostri antenati, rivivendone gioie, dolori e segreti per realizzare il vostro albero genealogico, dovete per prima cosa ricercare il materiale documentario necessario, ma innanzitutto occorre sapere con precisione dove fisicamente questi documenti sono conservati e dove vanno ricercati.
Numerosi in Italia sono i luoghi ove si conservano gli archivi storici, diversi per la loro natura giuridica e per il tipo di documenti raccolti: archivi dei Comuni[1] (Stato civile e storico), parrocchiali[2], diocesani[3], notarili[4], di Stato[5]; e delle Province; archivi storici tenuti presso fondazioni, istituti e centri culturali[6] nonché archivi storici delle banche, delle imprese, dei sindacati e dei partiti, degli scrittori e delle associazioni femminili e Biblioteche[7] (dove alcune volte è possibile reperire archivi storici relativi ad enti e famiglie, o raccolte di stemmi locali). Da non dimenticare le Procure della Repubblica presso le Corte di Appello[8], e le Procure della Repubblica presso il Tribunale[9] (alle quali ci si rivolge nelle ricerche genealogiche per ottenere il nulla osta di autorizzazione per gli atti integrali di nascita).
La maggioranza dei documenti conservata in questi archivi non è stata ancora studiata, tanto più che in questi ultimi anni si assiste ad un maggiore accumulo documentale dovuto alle recenti trasformazioni amministrative, istituzionali e tecnologiche.
Dal 18 aprile 2000 finalmente gli archivi ecclesiastici, sono divenuti totalmente accessibili ai ricercatori, grazie all’accordo siglato dal Ministro dei Beni Culturali e dal Presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Un accordo importante che solleva la Chiesa dal grosso peso economico che il mantenimento comportava, aprendo a tutti gli studiosi il più importante patrimonio archivistico genealogico italiano.
Con carattere innovativo da poco in Italia esistono norme volte a rendere le amministrazioni più vicine ai cittadini, più trasparenti e più efficienti grazie all'utilizzazione consapevole delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni.
Di grande attualità è anche il delicato rapporto tra la libertà della ricerca scientifica e la tutela dei dati personali per salvaguardare le esigenze dell'indagine storica genealogica contemporanea e quelle della privacy.
Ma una delle nuove avventure della genealogia è dovuta alla telematica. Se una volta il genealogista alle prime armi sfogliava gli elenchi annuali della Telecom nella versione cartacea, per ricercare parenti ed omonimi e reperire i centri dove quei cognomi erano più diffusi, oggi a poco prezzo si possono acquistare in libreria o in edicola gli elenchi della Telecom su CD-ROM[10] oppure gratuitamente si può vedere la diffusione di un cognome collegandosi agli elenchi della Telecom sul web oppure on line consultando il sito Labo.
Purtroppo importanti banche dati non sono al momento disponibili, come quella dei codici fiscali, tenuta dal Ministero delle Finanze, che permetterebbe senza ombra di dubbio il completo censimento dei contemporanei componenti uno stesso cognome.
Le banche dati sono numerose anche su internet, che possiede immensi motori di ricerca, e spesso sono costituite nel mondo per iniziativa di associazioni.
Sempre su Internet attraverso i Forum di discussione (internet new) è possibile avere uno scambio ed un confronto di opinioni sui più svariati problemi della ricerca genealogica su soc.genealogy.italian.
Le nuove fonti provenienti dall’informatizzazione dei Comuni permetteranno allo studioso di storia di famiglia l’accesso a schede individuali, e a schede di famiglia[11], ma la grande novità sarà offerta dalle schede di convivenza. La scheda è intestata al responsabile della convivenza e contiene la denominazione e la ragione giuridica (caserma, casa di riposo, ecc.) della convivenza. Il responsabile della convivenza è gestito in maniera autonoma: può far parte della convivenza oppure essere l'intestatario della scheda di una famiglia anagrafica o addirittura non essere residente nel comune. Esiste poi l’A.I.R.E. (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero), che rappresenta lo schedario dei cittadini italiani emigrati all'estero e provvede all'archiviazione ed all'aggiornamento delle schede individuali e delle schede di famiglia concernenti le persone fisiche e le famiglie che hanno trasferito definitivamente la loro residenza all'estero. Troviamo poi tra questo tipo di fonti lo schedario dei pensionati INPS, che consente di registrare i dati dei beneficiari delle pensioni INPS[12].
In Italia molte volte si sono sottovalutate alcune importanti fonti assai utili per costruire una storia di famiglia, come ad esempio: le liste di defunti in cimiteri[13] ma già nelle maggiori città italiane questi elenchi sono stati informatizzati e fra poco lo saranno in tutti i comuni. Tale fonte consentirà il reperimento immediato dei dati mancanti su di un antenato scomparso, risolvendo certi casi difficili senza troppa fatica, come già accade all’estero, ad esempio in Cile.
Altra fonte ancora poco sfruttata sono i censimenti[14] realizzati negli anni 1861, 1871, 1881, e 1901, che sono disponibili per la ricerca negli Archivi di Stato. I censimenti successivi al 1911 – considerato il principale e maggior censimento nazionale – ovvero quelli del 1921, 1931, 1936, 1951, 1961, 1971, 1981, 1991 e 2001, non sono ancora a disposizione del pubblico. Molti Archivi di Stato possiedono anche altri censimenti effettuati in diverse località, che risalgono all’indietro fino alla metà del XVIII secolo ed offrono praticamente le stesse informazioni dei censimenti successivi.
Sono reperibili inoltre database di censimenti per Firenze e Verona nel secolo XV presso l’Università del Wisconsin.
Altre importanti fonti riguardano le emigrazioni: ovvero gli italiani fuori dalle frontiere.
Il fenomeno migratorio è conosciuto in tutte le epoche storiche, e in tutti i continenti. Tra gli esempi di emigrazione verso nuovi continenti possiamo citare l’Australia, dove oggi esiste una massa si persone che non parlano italiano, conoscono ben poco dell’Italia, ma portano un cognome italiano, o il caso dell’Argentina, dove la presenza italiana ha così largamente contribuito alla formazione dell’attuale popolazione che attualmente la colonia italiana (escludendo gli Argentini discendenti da immigrati italiani) conta circa 880.000 persone dalle attività più disparate. Per queste terze generazioni di italiani all’estero una delle fonti primarie di ricerca è rappresentata dalle liste di passeggeri (ovvero gli elenchi dei bastimenti) che giungevano dall'Italia: esistono liste di passeggeri riferite a tutti i continenti, elenchi dove ogni nuovo arrivato lasciava il proprio nome, dai quali si può risalire ad una prima mappa dello scenario migratorio. Il livello sociale attuale di questi discendenti da italiani è quanto mai vario, operai, artigiani, impiegati, professionisti o artisti, persone tutte alle quali lo studio delle fonti relative alle emigrazioni offre svariati vantaggi:
a) ritrovare le proprie radici genealogiche e conoscere quindi la propria storia di famiglia e i motivi che hanno portato la famiglia nei nuovi mondi;
b) ottenere la cittadinanza italiana e quindi godere dei benefici che derivano ad un comunitario;
c) riprendere contatti con i parenti rimasti in Italia.
D’altro canto poi lo studio di queste fonti consente agli italiani rimasti in Italia di prendere conoscenza dei propri parenti esistenti in altri continenti, di riallacciare legami di cui si ignorava l’esistenza o si avevano solo notizie incerte e di scoprire l’evoluzione sociale delle propria famiglia all’estero. Un tempo la storia economica e la genealogia studiavano solo le grandi famiglie, mentre oggi l’interesse è rivolto a tutti i gruppi sociali, e quindi sono sempre più necessarie nuove fonti di indagine. Tra le fonti non ancora disponibili ci sono quelle relative all’informatizzazione dei dati relativi alle utenze (luce, gas) che permetteranno, quando saranno consultabili, di costruire su seria base scientifica gli spostamenti di un nucleo familiare durante la sua intera esistenza e quindi comprendere meglio gli aspetti legati alla vita quotidiana. Infatti la storia economica fornisce elementi essenziali per lo studio della storia di famiglia.essendo dimostrato che “la durata nel tempo delle grandi famiglie è, il più delle volte, strettamente collegata alla durata dei loro patrimoni”.[15]
Oltre all’informatizzazione delle dichiarazioni dei redditi (purtroppo in Italia non ancora disponibili se non solo nel reddito totale), ricordiamo gli archivi delle Camere di Commercio (dove è possibile tracciare la storia delle varie attività imprenditoriali e degli imprenditori, nonché trovare la storia dei dissesti finanziari o della poca serietà commerciale, come è visibile nell’elenco dei protesti cambiari), l’archivio generale dell’INPS e di altri fondi previdenziali, quello delle commissioni tributarie, e infine gli archivi storici aziendali. Molte aziende storiche infatti, assieme ai dati relativi alla propria storia aziendale, possiedono anche le schede anagrafiche dei propri dipendenti con le loro complete storie lavorative, che quando saranno accessibili ci potranno fare conoscere di più il tessuto sociale, i conflitti storici e persino gli spostamenti lavorativi che hanno portato una famiglia al di fuori del suo luogo stanziale; un esempio per tutti è il consultabile archivio storico del Banco di Napoli.
Altre fonti di carattere sociologico-culturale sono gli archivi delle Università degli Studi (dove è possibile quasi sempre trovare gli elenchi degli studenti e dei laureati dalla fondazione dell’Università), gli archivi degli enti locali, gli archivi di partiti politici, gli archivi di organizzazioni sindacali ecc.
Utile è anche lo spoglio sistematico dei giornali e particolarmente dei giornali locali (dove è reperibile una grande quantità di notizie; queste fonti, ancora in gran maggioranza sotto forma cartacea o di microfilm, sono di complessa consultazione e fanno perdere tempo al genealogista; ma presto saranno tutte informatizzate facilitando le ricerche.
Da alcuni anni sta affermandosi da parte dei discendenti di adottati o di nati fuori dal matrimonio l’interesse per la ricerca delle proprie origini ed esistono nel mondo varie organizzazioni commerciali che si dedicano a questa particolare e complicata indagine genealogica.
Ogni caso è unico, ma esistono delle costanti basate sulla natura delle condizioni sociali del periodo esaminato.
Difficile è rintracciare le genealogie dei trovatelli (sebbene molti Ospedali conservino nei loro archivi le generalità dei genitori naturali), più facile diventa la ricerca relazionata ai Registri di Stato Civile opposti alle registrazioni della Chiesa (atti parrocchiali di battesimi, matrimonio ecc.,)
Chi si imbatte in un antenato adottivo o nato fuori dal matrimonio, deve ricordare che dal 1860 sino al 1929 in Italia non erano riconosciuti dalla Legge i matrimoni cattolici, sebbene la maggioranza delle unioni matrimoniali venisse celebrata con rito sia religioso che civile.
Per quel periodo può capitare quindi che un bambino (ad esempio nato nel 1875) risulti allo stato civile registrato come figlio di “madre nubile”, anche se la madre era sposata solo in Chiesa.
Una delle clausole dei Patti Lateranensi certificò il riconoscimento retroattivo per questi matrimoni ecclesiastici celebrati prima del 1929, ma tale atto doveva essere confermato dalla consultazione dei Registri parrocchiali.
Molte volte le memorie familiari si fondano su difese di carattere sociale (ad esempio una madre non sposata poteva rivendicare, forse molto dopo la nascita di suo figlio e lontano dal luogo dove essa risiedeva quando lo diede alla luce, che il padre naturale era un locale maggiorente), ma nella realtà spesso tali storie venivano perpetrate per salvaguardare la dignità sia della madre che del bambino. Perciò il genealogista deve ricercare l’esistenza di un formale atto di riconoscimento fatto dal padre naturale davanti all’Ufficiale di Stato Civile.
Tale atto di riconoscimento non poteva “legittimare” il bambino a scopi quali la successione a un titolo nobiliare, ma gli permetteva (in particolarissime condizioni) di ereditare certe proprietà paterne; tuttavia un uomo sposato non avrebbe acconsentito a riconoscere pubblicamente di avere commesso adulterio o fornicazione. E questo complica la ricerca della verità storica, anche se oggi può subentrare l’indagine genetica (DNA) a risolvere i casi di paternità contestata.




BIBLIOGRAFIA

Bascapè G. C.- Del Piazzo M.; Insegne e Simboli araldica pubblica e privata medievale e moderna, Roma, 1983, Ed. Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali.
Campa, Hermenegildo de la; Como hacer un arbol genealogico, Madrid, 1990, Narcea Ed.
Caratti, Lorenzo; Genealogia, Milano, 1969, Ed. Hoepli.
Colaneri G.; Bibliografia araldica e genealogia d'Italia, Roma, 1904, Ed. E. Loescher & C.
Crollalanza, Giovanni Battista; Enciclopedia Araldico Cavalleresca, Bologna, 1976, Arnaldo Forni Ed.
Crollalanza, G. B. di; Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane, voll. 3, Pisa, 1886-90,
Delacote, Yann; La Genealogie. Paris, 1990, Ed. De Vecchi.
Larios Martin, Jesus; Leciones de genealogia. Madrid, 1986 Ed. Hidalguia.
Meurgey de Tupigny, Jacques; Guide des recherches généalogiques aux Archives Nationales, Paris, 1956.
Montrichard, Roland de; Trois siècles de parentés, Paris, 1953.
Jacquart, Joseph; Une bibliothéque de généalogiste amateur. Bruxelles, 1959.
Palacio y Palacio, José Maria de; Fundamentos, directrices, exposiciòn y técnica de un sistema numérico y matematico de ubicaciòn, clasificaciòn y catologaciòn genealògicas, Madrid, 1952.
Rossi G.; La ricerca della paternità nella consulenza medico legale; CEDAM, Padova, 1982.
Tibaldeschi C.; In nome del padre, Hidalguia, Madrid, 1986.
Uberti degli P.F.; Come costruire il proprio albero genealogico, De Vecchi Ed., Milano, 1991.
Uberti degli P.F.; Come costruire il proprio albero genealogico, Club degli Editori, Milano, 1994.
Uberti degli P.F.; La Storia di Famiglia, De Vecchi Ed., Milano, 1995.

- Principales sources archivistiques pouvant intéresser les recherches en Italie, par Pietro d'OLTRASCELDA, la Vie Généalogique - 4° trimestre 1994, pages 11-15
- les Archives Municipales Italiennes, par Claude BIANCO et Petro d'OLTRASCELDA, Gé-Magazine n°92 - Mars 1991, pages 16-25 (dont modèle de lettre)
- les Archives écclésiastiques en Italie, la France Généalogique n°173 - Janvier 1991, pages 12-14
- les Archives municipales en Italie, la France Généalogique n°172 - Octobre 1990, pages 258-259
- Recherches en Italie, par Christian MAZENC, Revue Française de Généalogie n°68 - Juin-Juillet 1990, pages 34-36
- Recherches pratiques en Italie, par Marc MARGARIT, Actes X° Congrès National FFG - Arras - Mai 1989, pages 55-59
- les recherches généalogiques en Italie, par Alain MARIE, Eglise Jésus-Christ des Saints des derniers jours (Mormons), Annales de Généalogie t d'Héraldique - Ed. Christian n°4 - Octobre-Décembre 1985, pages 49-75 (dont vocabulaire et cartes)
- Recherches dans les vallées piémontaises, par Jean-Bernard LAURENT, Généalogie et Histoire - CEGRA Informations (bulletin région Rhône-Alpes), n°37 - 1° trimestre 1984, pages 20-21
- Rechercher ses ancêtres en Italie, par Mr ROSSI, Gé-Magazine n°12 - Novembre 1983, pages 43-44


[1] GLI Archivi Comunali
Si trovano in ogni comune ed ospitano: lo Stato Civile, ovvero l’apposito ufficio esistente in ogni Comune che tiene i registri di cittadinanza, nascita, matrimonio e morte - dal 1866 ai giorni nostri, e l’Archivio Storico Comunale, di libera consultazione per gli studiosi, ma non sempre ordinato e completo, che conserva generalmente: gli Statuti, gli Ordinati-Verbali-Convocati, i Giuramenti, le Cause e Liti, i Bandi Politici e Campestri, l’Istruzione Pubblica, la Sanità ed Igiene, le Materie Militari, le Elezioni e il Catasto storico; in alcuni casi è conservato lo Stato Civile napoleonico con gli atti generalmente dal 1806 al 1815.
[2] GLI Archivi ParrocchialI
Si trovano presso ciascuna parrocchia o, se la parrocchia è stata soppressa, presso la parrocchia che ha aggregato il territorio, o presso l’Archivio diocesano.
Conservano (teoricamente da dopo il 1563) i libri dei battesimi, dei matrimoni e dei defunti, e delle cresime, nonché lo stato delle anime. Se ordinati, conservano altri documenti interessanti ed utili alla storia di famiglia.
[3] Gli Archivi Diocesani
Si trovano presso la sede della Diocesi e contengono: le visite pastorali, l’erezione e la vita di cappellanie, benefici, confraternite, i diritti di banco nelle chiese, gli elenchi di sacerdoti, gli stati delle anime nelle parrocchie, e la seconda copia dei registri di battesimo, matrimonio e morte, già consultati in parrocchia.
[4] GLI Archivi NotarilI
Si trovano in ogni sede di Collegio Notarile e custodiscono gli atti e i documenti depositati, e proseguono parzialmente l’attività dei notai una volta che hanno cessato l’esercizio delle funzioni: conservano tutti gli atti notarili attinenti gli ultimi cento anni dalla data di ricerca del documento; trascorso tale periodo vengono versati all’Archivio di Stato.
[5] L’Ufficio Centrale per i Beni Archivistici
Tale ufficio, dipendente dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, dirige a livello tecnico-amministrativo l'intero settore, che va dalla conservazione degli archivi storici statali, alla sorveglianza sugli archivi statali in formazione presso le varie amministrazioni, alla vigilanza sugli archivi non statali. Roma - Ufficio Centrale per i Beni Archivistici - Via Gaeta 8a (00185).
LE SOPRINTENDENZE ARCHIVISTICHE
Le Soprintendenze archivistiche, a competenza regionale, sono tutte nei capoluoghi di regione, ad eccezione della Soprintendenza per il Piemonte, che svolge la sua attività anche in Val d'Aosta. Col termine di archivi non statali s’intende una straordinaria varietà e molteplicità di complessi documentari di interesse storico: da quelli appartenenti ad enti territoriali (regioni, province, comuni) o ad altri enti pubblici (università, istituzioni culturali, camere di commercio, istituti di credito) a quelli appartenenti a privati (archivi familiari, archivi personali, di partiti politici, sindacali, aziendali) e a confessioni religiose.
GLI ARCHIVI DI STATO
L'Archivio Centrale dello Stato, gli Archivi di Stato e le Sezioni di Archivio di Stato conservano gli atti provenienti dai vari organi politici, amministrativi, finanziari e giudiziari degli Stati preesistenti all’unificazione della Penisola, nonché gli atti degli organi del Regno d’Italia prima e della Repubblica Italiana poi.
Presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma sono custoditi tutti i procedimenti di riconoscimento, rinnovazione e concessioni nobiliari avvenuti durante il Regno d’Italia.
I documenti conservati negli Archivi di Stato sono liberamente consultabili,. ad eccezione di quelli riservati per motivi di politica interna e estera (che lo diventano solo dopo 50 anni), e di quelli connessi a situazioni personali totalmente private o a processi penali (che lo diventano dopo 70 anni).
[6] LE Società Storiche Locali e LE Deputazioni di Storia Patria
Alessandria - Società di storia, arte e archeologia per le province di Alessandria e Asti - Via Plana, 42 (15100); Ancona - Deputazione di Storia patria per le Marche - Piazza Benvenuto Stracca, 1 (60121); Benevento - Istituto di studi beneventani - Piazza Guerrazzi, 6 (82100); Bologna - Deputazione di Storia patria per le province di Romagna - Via Valeriani 64 (40134); Bari - Deputazione di Storia patria per la Puglia - Palazzo dell'Ateneo (70121); Cagliari - Deputazione di Storia patria per la Sardegna - Via Cadello 11 (09121); Catania - Società di storia per la Sicilia orientale - Piazza Stesicoro, 29 (95126); Catania - Società storica catanese - Via Etnea, 248 (95131); Biella - Fondazione Sella - Via Corradino Sella, 10 (13051); Caserta - Società di Storia patria di terra di lavoro - Palazzo Reale (81100); Castel Fiorentino (FI) - Società Storica della Valdelsa - Via Tilli 41 (50051); Cuneo - Istituto storico della resistenza in Cuneo e provincia - c/o Palazzo della Provincia - Via Massimo d'Azeglio, 2 (12100); Genova - Società Ligure di storia patria - Palazzo Ducale, Piazza Matteotti 5 (16145); Ferrara - Deputazione di Storia patria - Via Boccaleone 19 (44100); Firenze - Deputazione di Storia patria per la Toscana - Piazza dei Giudici 1 (50122); L’Aquila - Deputazione di Storia patria per gli Abruzzi - Corso Umberto 19 (67100); L'Aquila - Centro studi Abruzzesi nel mondo - Corso Umberto I, 19 (67100); Lecce - Società storica di Terra d'Otranto - Palazzo Argento, Via Gallipoli 30 (73100); Lucca - Istituto storico lucchese - Cortile F. Carrara - Palazzo Ducale, 12 (55100); Messina - Società messinese di storia patria - Palazzo dell'Università - Via T. Cannizzaro int. 15 (98100); Milano - Società storica lombarda - Via Morone 1 (20121); Modena - Deputazione di Storia patria per le antiche province modenesi - Via Pomposa 1 (41100); Napoli - Società napoletana di Storia patria - Maschio Angioino - Via del Municipio (80133); Novara - Società storica novarese - Via San Gaudenzio, 15 (28100); Palermo - Società siciliana di storia patria - Piazza S. Domenico 1 (90133); Parma - Deputazione di Storia patria per le province parmensi - Borgo Schizzati 3 (43100); Perugia - Deputazione di Storia patria per l'Umbria - Palazzo della Penna, Via Podiani 11 (06121); Pisa - Società storica pisana - Via Derna 1 (56126); Potenza - Deputazione di Storia patria per la Lucania - Piazza Vittorio Emanuele 14 (85100); Reggio Calabria - Deputazione di Storia patria per la Calabria - c/o Museo Nazionale, Piazza De Nava 25 (89100); Reggio Emilia - Società Reggiana di Studi storici - Corso Cairoli 6 (42100); Roma - Società Romana di Storia patria - Piazza della Chiesa Nuova 18 (00186); Roma - Società Dalmata di Storia Patria - Via dei Soldati 25 (00186); Salerno - Società Salernitana di Storia patria - Corso Garibaldi 148 (84100); Savona - Società Savonese di Storia patria - Casa Boselli - Via Pia 14/4 (17100); Torino - Deputazioni Subalpina di Storia patria - Palazzo Carignano (10123); Trapani - Società trapanese per la storia patria - Viale Regina Margherita 23 (91100); Trento - Società studi trentini di scienze storiche - Via Petrarca, 36 (38100); Trieste - Deputazione di Storia patria per la Venezia Giulia - c/o Archivio di Stato, via La Marmora; Trieste - Società Istriana di Archeologia e Storia patria - Via La Marmora 17 (34139); Udine - Deputazione di Storia patria per il Friuli - Palazzo Mantica, Via Manin 18 (33100); Udine - Società Filologica Friulana - Via Manin, 18 (33100); Venezia - Deputazione di Storia patria per le Venezie - S. Croce - Calle del Tintor 1583 (30125); Venezia - Fondazione Giorgio Cini - Isola San Giorgio Maggiore (30124); Vercelli - Società storica vercellese - Abbazia di Sant'Andrea - Piazza Roma, 35 (13100); Verona - Istituto per gli studi storici veronesi - Via Leoncino, 6 - CP 180 (37121).
[7] Biblioteche Nazionali
Bari: Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi - P.zza Umberto I (70121); Bologna: Biblioteca Universitaria - Via Zamboni 35 (40126); Cagliari: Biblioteca Universitaria - Via Università 32a (09124); Cosenza: Biblioteca Nazionale - Piazza A. Parrasio 16 (87100); Cremona: Biblioteca Statale - Via U. Dati 4 – (26100); Firenze: Biblioteca Marucelliana - Via Cavour 43 (50129), Biblioteca Medicea Laurenziana - P.zza S. Lorenzo 9 (50123), Biblioteca Nazionale Centrale - P.zza Cavalleggeri 1a (50122), Biblioteca Riccardiana - Via de' Ginori 10 (50129); Genova: Biblioteca Universitaria - Via Balbi 3 (16126); Gorizia: Biblioteca Statale Isontina - Via Mameli 12 (34170); Lucca: Biblioteca Statale - Via S.M. Corteorlandini 12 (55100); Macerata: Biblioteca Naz.di Napoli (sezione staccata di Macerata)-Via Garibaldi 20 (62100); Milano: Biblioteca Nazionale Braidense - Via Brera 28 (20121); Modena: Biblioteca Estense e Universitaria - P.zza S. Agostino 337 (41100); Napoli: Biblioteca Nazionale - Piazza del Plebiscito (80132), Biblioteca Universitaria - Via G. Paladino (80138), Padova: Biblioteca Universitaria - Via S. Biagio 7 (35121); Pisa: Biblioteca Universitaria - Via Curtatone e Montanara 1 (56100); Roma: Biblioteca Angelica - P.zza s. Agostino 8 (00186), Biblioteca dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte -P.zza Venezia 3 (00186), Biblioteca Casanatense - V. S. Ignazio 52 (00186), Biblioteca Medica Statale - V.le del Policlinico 155 (00161), Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II - V.le Castro Pretorio 105 (00185), Biblioteca Statale Antonio Baldini - Via di Villa Sacchetti 5 (00197), Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea - Via M. Caetani 32 (00186), Biblioteca Universitaria Alessandrina - P.le Aldo Moro 5 (00185), Biblioteca Vallicelliana - P.zza della Chiesa Nuova 18 (00186); Parma: Biblioteca Palatina - Strada della Pilotta 3 (43100); Pavia: Biblioteca Universitaria - Strada Nuova 65 (27100); Potenza: Biblioteca Nazionale - Via del Gallitello (85100); Sassari: Biblioteca Universitaria - V.le Università 22 (07100); Torino: Biblioteca Nazionale Universitaria - P.zza Carlo Alberto 3 (10123), Biblioteca Reale - P.zza Castello 191 (10122); Trieste: Biblioteca Statale del Popolo - Via del Teatro Romano 17 (34121); Venezia: Biblioteca Nazionale Marciana - Piazzetta S. Marco 7 (30124).
Altre Biblioteche
Ancona: Biblioteca L. Benincasa, Via Bernabei 32 (60121); Aosta: Seminario Maggiore, Biblioteca, Viale Xavier de Maistre 17 (11100); Benevento: Biblioteca Provinciale di Benevento, Corso Garibaldi 47 (82100); Bergamo: Biblioteca Civica, Piazza Mercato Scarpe (24100); Bologna: Biblioteca dell'Archiginnasio, Piazza Galvani 1 (40124); Catania: Biblioteca Universitaria e Ventimilliana, Piazza dell'Università (95124); Cividale del Friuli (UD): Museo Archeologico Nazionale, Biblioteca, Piazza del Duomo 5 (33043); Cortona (AR): Biblioteca Comunale e dell' Accademia Etrusca (52004); Ivrea (TO): Biblioteca Capitolare, Piazza del Duomo, via Cattedrale (10015); Ivrea (TO): Biblioteca Diocesana, Via S. Varmondo Arborio 28 (10015); Messina: Biblioteca Universitaria, Via dei Verdi 71 (98100); Milano: Biblioteca Trivulziana e Archivio Storico Civico, Castello Sforzesco (20121); Novara: Biblioteca Capitolare, Via Puccini 11 (28100); Rimini: Biblioteca Civica Gambalunga, Via Gambalunga 27 (47900); Senigallia (AN): Biblioteca Comunale (60019); Trento: Biblioteca Castello del Buonconsiglio, Monumenti e Collezioni Provinciali, Biblioteca, Via B. Clesio 5 (38100); Udine: Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Udine, Viale Ungheria 18 (33100); Verona: Biblioteca Capitolare, Piazza Duomo 13 (37121).
[8] Si trova nelle seguenti città sedi di Corte d’Appello: Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Catania Enna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Trento, Trieste, Venezia.
Per scrivere non è necessario porre l’indirizzo, ma è sufficiente indicare: Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di … (mettendo la città sede della Corte d’Appello).
[9] Si trova nella città sede del Tribunale competente per territorio. Per scrivere è sufficiente indicare: Procura della Repubblica presso il Tribunale di … (mettendo la città sede del Tribunale).
[10] Elenco Telefonico d’Italia On Disc, Seat.
[11] Ogni scheda di famiglia eliminata dall'anagrafe della popolazione residente - per scioglimento della famiglia, per trasferimento della residenza in un altro comune o all'estero o per irreperibilità - viene archiviata secondo il numero progressivo ad essa assegnato all'atto dell'eliminazione; lo stesso numero viene riportato nelle schede individuali, relative agli appartenenti alla famiglia anagrafica, comprese quelle archiviate antecedentemente.
[12] Compilato in base al modello IVS8 inviato dall'ente.
[13] Presso tutti i cimiteri italiani é possibile consultare gli elenchi dei defunti sepolti dalla fondazione del cimitero.
[14] I censimenti sono delle elencazioni dell’insieme della popolazione italiana per unità familiare, che includono il nome e l’età del padre, della madre e dei figli conviventi, l’occupazione, il luogo di nascita.
[15] Marco Horak, “L’evoluzione della proprietà fondiaria nei ceti emergenti urbani ed agrari nuovo strumento per la storia di famiglia”, Nobiltà, n° 26, 1998.

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